Al telefono con Yeman Crippa...

Yeman Crippa si trova a Monte Gordo, sud del Portogallo, in Algarve. Da lì inizia la sua stagione che lo porterà ad esordire in maratona (il 2 aprile a Milano) e probabilmente ad agosto tornare in pista per i 10 mila ai Campionati Mondiali di Budapest. La finale è in programma alle 18,25 del 20 agosto.

Sentiamo le sue opinioni prima di affrontare la nostra gara.

«Dopo il Campaccio ho recuperato bene – ha detto al telefono Yeman – Inizio la settimana allenandomi, poi sabato pomeriggio da Faro (Portogallo) sarò nuovamente in volo e sbarcherò a Orio al Serio. Il giorno dopo sarò al via della Cinque Mulini».

Un flashback sulla classica che compie 91 anni?

«Quella del 2019 la rammento in maniera particolare: nevicava moltissimo, il terreno era scivoloso, io che preferisco i percorsi asciutti e non molto freddo, soffrii moltissimo. Ad esempio, il clima dell’Epifania nel cross del Campaccio per me andava benissimo».

Lo sa che dal 1986 non vince più un italiano? L’ultimo fu Alberto Cova.

«Sì. Io ci proverò. Ovviamente dipende dagli avversari che mi troverò di fronte. Vincere un cross internazionale non è affatto facile, specie in Italia e da italiano amo correre nella nostra penisola. Cambiano molte cose, riesco a stabilire un rapporto con i tifosi, vedere e sentire la gente che tifa per te. Altri non lo fanno. Così scopro di essere abbastanza amato e spero che il pubblico che seguirà la gara a S. Vittore Olona mi sostenga e cercherò di ripagarlo con un’altra super prestazione».

Quanto le è cambiata la vita, dopo l’oro nei 10.000 ai Campionati Europei di Monaco lo scorso agosto?

«Sì, devo ammetterlo mi è cambiata. Sono entrato in un’altra dimensione, tutti mi riconoscono, specie a Trento dove abito, per la strada mi fermano…».

Quante volte ha corso a San Vittore Olona?

«Nel 2017 arrivai quarto, nel 2018 quinto, nel 2019 sesto, e pure nel 2020. Il podio non l’ho mai visto».

Appuntamento a domenica.

Uff. Stampa 91^ Cinque Mulini

Walter Brambilla

Daniele Perboni